Abstract
Il lavoro di ricerca è volto a esaminare il percorso che ha interessato l’evoluzione del concetto di “patrimonio culturale” (cultural heritage) quale “contenitore” di beni culturali sia materiali che immateriali. Il riferimento alla categoria del c.d. patrimonio culturale immateriale porta quindi a riflettere sulle “lacune” del nostro ordinamento, posto che, come è noto, l’architettura del codice dei beni culturali si caratterizza per una visione “materialistica” del termine “bene culturale”, nel senso che lo riconduce al bene materiale, escludendo, pertanto, i beni culturali immateriali, vale a dire quelle testimonianze aventi valore di civiltà che non sono contenute e rappresentate in una res. Impostazione restrittiva che sembra non tener conto del “riconoscimento” che la categoria del patrimonio culturale immateriale ha avuto sia nell’ordinamento internazionale che in quello europeo. L’interrogativo che allora si pone, a fronte di un codice dei beni culturali che non considera e non tutela i beni culturali immateriali come categoria a sé stante, è se tale esclusione ne implichi la non rilevanza giuridica nel nostro ordinamento, ovvero la sua esistenza, ma semplicemente al di fuori del codice, come categoria di beni extra codice. E la risposta a questo interrogativo viene data proprio dal legislatore sia a livello nazionale che a livello regionale, sia addirittura a livello regolamentare ed amministrativo, qualificandosi quindi come categoria di beni extra codice. Seguendo questa impostazione metodologica è, pertanto, necessario definire in primis il quadro normativo di insieme, muovendo proprio dal contesto internazionale (Convenzione Unesco 2003, Convenzione di Faro 2005) ed europeo, per poi affrontare, nello specifico, l’analisi del modello italiano e quello spagnolo. Chiaro è che, la scelta dell’ordinamento spagnolo non è casuale, posto che questo, a differenza dell’ordinamento italiano, si distingue per aver adottato una legislazione organica in materia di patrimonio culturale immateriale, pur con alcune rilevanti criticità.
The paper is aimed at examining the evolution of the concept of “cultural heritage” as a “container” of both tangible and intangible cultural heritage. The reference to the category of the intangible cultural heritage leads us to reflect on the “gaps” of the italian legal system in which, as is well known, the architecture of the Code of cultural heritage is characterized by a “materialistic” vision of the term “cultural asset”, which is considered a material good, thus excluding the intangible cultural heritage, which includes testimonies having value of civilization that are not contained and represented in something material. This restrictive approach does not seem to take into account the “recognition” that the category of intangible cultural heritage has had in the international order and in the european one. Given that the Code of cultural heritage does not consider and does not protect the intangible cultural heritage as a category in itself, the question that then arises is whether this exclusion implies the non-relevance in our system of this category or considers its existence, but simply as extra-code assets. The answer to this question is given by the legislator at national, at regional level and even at the regulatory and administrative level, in which the intangible cultural heritage is qualified as a category of extra-code goods. Following this methodological approach it is therefore necessary to define first and foremost the regulatory framework, moving from the international (UNESCO Convention 2003, Faro Convention 2005) and european context and then specifically analyzes the Italian and the Spanish model. The choice of the Spanish legal system is not accidental, given that, unlike the Italian system, it is distinguished by having adopted an organic legislation on the subject of intangible cultural heritage, although with some significant critical issues.
KEYWORDS: IMMATERIAL CULTURAL HERITAGE; UNESCO CONVENTION 2003; FARO CONVENTION 2005; CODE OF CULTURAL HERITAGE; SPANISH REGULATION OF THE IMMATERIAL CULTURAL HERITAGE
PAROLE CHIAVE:PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE; CONVENZIONE UNESCO 2003;CONVENZIONE DI FARO 2005; CODICE DEI BENI CULTURALI; ORDINAMENTO SPAGNOLO SUL PATRIMONIO CULTURALE IMMATERIALE
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SOMMARIO: 1. Premessa – 2. Il Patrimonio Culturale Immateriale Nel Diritto Internazionale: La Convenzione Unesco Per La Salvaguardia Del Patrimonio Culturale Immateriale – 2.1. … E La Convenzione Quadro Del Consiglio D’europa Sul Valore Dell’eredità Culturale Per La Società, C.D. Convenzione Di Faro – 3. L’interesse Europeo Per Il Patrimonio Culturale – 4. La Difficile Emersione Del Patrimonio Culturale Immateriale Nell’ordinamento Italiano – 5. Uno “Sguardo” All’ordinamento Spagnolo – 6. Riflessioni Conclusive E Prospettive De Iure Condendo