La ricerca storiografica e talvolta anche la stessa cultura costituzionalistica non hanno sempre considerato in tutta la sua complessità il ruolo svolto da Gaspare Ambrosini in Assemblea costituente1. Infatti Gaspare Ambrosini, uno tra i costituenti che ha partecipato più intensamente ai lavori della Assemblea costituente, non può essere preso in considerazione esclusivamente come il “Padre” del regionalismo accolto nel Titolo V della Carta costituzionale del ’48 chiamato a realizzare tecnicamente le istanze elaborate da Luigi Sturzo già nel 1921 con la relazione presentata al terzo Congresso di Venezia del PPI2.
In Assemblea costituente invece Gaspare Ambrosini appare sempre più come uno tra i politici con preparazione tecnica, capace di prospettare soluzioni che consentono l’aggregazione delle forze politiche presenti nel dibattito, al fine di accogliere le soluzioni più unitarie possibili. Un ruolo che non svolge esclusivamente per l’elaborazione del Titolo V della Carta costituzionale del ’48, in quanto il suo intervento è decisamente rilevante nelle diverse sedi della Costituente in cui è presente nel dibattito. Partecipa, infatti, alla attività dell’Assemblea, della Commissione dei 75, della seconda Sottocommissione, della seconda sezione della stessa Sottocommissione, del Comitato dei dieci, del Comitato di redazione. Viene eletto all’Assemblea Costituente nel collegio della Sicilia occidentale e chiamato a far parte della Commissione dei 75. Il Presidente Saragat, valendosi delle facoltà conferite dalla Assemblea, ne dava comunicazione nella seduta del 19 luglio 1946. […]
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Di seguito si riporta il sommario dell’articolo: 1. Introduzione – 2. La progettazione del sistema delle autonomie: il contributo di Gaspare Ambrosini – 3. La difesa della istanza regionalistica con la ricerca di “un punto di incontro e di conciliazione” – 4. Gaspare Ambrosini di fronte ai problemi della seconda parte della Costituzione