Abstract [It]: L’approccio “nudge”, frutto di recenti elaborazioni delle scienze comportamentali, si sta diffondendo in vari ambiti, fra cui quello delle politiche regolative pubbliche. Scarso, invece, è il numero dei contributi che mirano ad analizzare la potenziale applicabilità e utilità del nudging nel diritto costituzionale. L’articolo introduce delle prime riflessioni su questo tema, aprendo qualche pista di ricerca a partire dagli assunti di base della teoria dei nudge e del paternalismo libertario.
Abstract [En]: Developed from recent achievements in behavioral sciences, “nudging” as a method is spreading across various domains, including that of public regulatory policies. However, there are few contributions aimed at analyzing the potential applicability and usefulness of nudging in constitutional law. This work aims to outline some initial reflections on this topic, opening up avenues for research based on the foundational assumptions of nudge theory and libertarian paternalism.
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SOMMARIO: 1. Introduzione. Prospettive comportamentali e normatività. – 2. Ubi voluntaris ordo ibi ius. L’avvento del “paternalismo libertario” e il suo impatto sull’ordinamento giuridico. – 3. Le promesse dei nudge e il rebus definitorio. – 4. Paternalismo libertario e interventi comportamentali in ambito costituzionale. – 5. Spigolature su eventuali ipotesi di “spinte gentili” nella materia costituzionale. – 5.1. Un esempio tratto dal diritto parlamentare: l’istituto del gruppo misto. – 5.2. Segue: le votazioni per appello nominale. – 5.3. Il “constitutional prestige” del Presidente della Repubblica. – 5.4. Il giudice costituzionale come architetto delle scelte. – 5.5. Le tecnologie che “fanno nudging”. – 5.6. I nudge nascosti nel sistema dei diritti e libertà costituzionali. – 6. Possibili obiezioni al ricorso ai nudge e conclusioni provvisorie sulla loro accettabilità a livello costituzionale.