A nome della Facoltà porgo il benvenuto al pubblico che partecipa alla lectio magistrale per l´inaugurazione dell´anno accademico del Master in I.P.E.S.C.(Masteripesc).
Negli ultimi tre anni si sono successi al leggio :prima l’allora Senatore a vita Giorgio Napolitano (Le Assemblee parlamentari a 60 anni dall´assemblea costituente) poi divenuto Presidente della Repubblica; poi il Presidente della I Commissione Affari costituzionali Luciano Violante(La funzione di coordinamento del Parlamento italiano),che ritornava in Facoltà dopo dieci anni do;oggi il prof. Valerio Onida,presidente emerito della corte costituzionale , che parlerà invece su I sessanta anni della Costituzione repubblicana (1948-2008) .
Il tema è attuale e rischia di essere un epitaffio di pensionamento , mentre il relatore è un costituzionalista che ha speso tutta la sua vita all´inveramento dei valori costituzionali .
C´è quindi solo da ascoltare .
Vorrei però premettere poche parole per esprimere la mia gratitudine nei confronti di Valerio Onida che ha accettato la mia richiesta.
Quando ho conosciuto Valerio ,mi ero appena laureato a Pavia e si era nel periodo delle celebrazioni del 30° anniversario della liberazione e dell´assemblea costituente.
Valerio Onida aveva vinto il concorso per la prima cattedra di diritto parlamentare nel 1970/71 (gli altri della terna erano Giuliano Amato e Silvano Tosi) ed era stato chiamato per lo straordinariato a Sassari e poi si era trasferito a Pavia (quindi nel 1974/75). Fucino e allievo di Tosato e poi di Biscaretti (come Franco Bassanini) , Onida era arrivato a Pavia nella Facoltà di Giurisprudenza sostituendo Serio Galeotti . I temi che aveva trattato durante gli anni Sessanta erano di ampio respiro . Fondamentale la sua prima ponderosa monografia su Le leggi di spesa nella Costituzione(1963) , che ne faceva (lo dico ovviamente scherzando) un emulo di Paul Laband, che con il suo Budgetrecht aveva fondato la scuola di diritto pubblico tedesco, e poi il successivo volume su Pubblica amministrazione e costituzionalità delle leggi (1967) .
Ma quello che mi aveva impressionato di questo professore magro ,che viaggiava sull´autobus Milano – Pavia (il successore del gamba de legn) e che era provvisto di una famiglia numerosissima, era il suo severo metodo giuridico attento al documento storico oltre che all´attualità costituzionale.
Nel 1975 Onida era stato coinvolto nella serie di conferenze che diedero vita alla pubblicazione di Italia :1945-1975 :fascismo antifascismo,Resistenza ,rinnovamento (Milano,Feltrinelli,1975), dove con altri aveva approfondito la stagione di riflessione sulla carta costituzionale a 30 anni dalla Liberazione. In quel periodo ,già all´inizio degli anni Settanta, il gruppo che poi fonderà Quaderni costituzionali(ricordo in questo proprio Enzo Cheli,che oggi insegna in questa Facoltà ) era impegnato nella analisi della recente vicenda costituzionale italiana , verificando l´attuazione della carta costituzionale , i suoi sviluppi e le sue possibili modifiche . Si stava aprendo la fase degli studi promossi dalla Regione Toscana , che vennero pubblicati da il Mulino tra la fine degli anni Settanta e i primi anni Ottanta, ma anche la riflessione sulle riforme istituzionali che caratterizzerà il quindicennio successivo( ricordo per questo Economia, politica e istituzioni in Italia del 1976 e Una repubblica da riformare : il dibattito sulle istituzioni in Italia dal 1975 a oggi del 1980) .
In questo ambito Valerio Onida ha fornito il suo contributo allo studio della Costituzione come atto normativo e da interpretare con metodo giuridico,inserendolo nel determinato contesto in cui era nato e valutandolo anche alla luce della concreta prassi con alcune pubblicazioni che ho letto e consultato nelle mie biblioteche lungo l´asse ferroviario Pavia-Milano-Firenze-Roma, con qualche scalo al Mulino di Bologna. Tra le tante collegate ai temi del master e di questa lezione magistrale ricordo in particolare la preziosa raccolta di documenti a sua cura su L´ordinamento costituzionale italiano dalla caduta del fascismo all´avvento della Costituzione repubblicana ,testi e documenti ,Bologna ,Cooperativa libraria universitaria editrice,1976 oppure i due volumi di Materiali per lo studio del diritto e della prassi costituzionali del 1984( il primo su gli organi ; il secondo sulle attività ) pubblicati con due suoi allievi ( Antonio D´Andrea, Giovanni Guiglia) nel 1984.
Quel metodo e quell´impegno Valerio Onida lo ha coerentemente portato avanti sia come docente sia come giudice costituzionale sia, infine, come Presidente della Consulta . Egli ha tenuto ferma la bussola anche nelle temperie della stessa crisi di regime degli anni Novanta,che prima ha scosso l´albero della Costituzione,suggerendone innovazioni profonde ma anche mettendo in gioco il suo equilibrio.
Il suo volumetto sulla La Costituzione.La legge fondamentale della Repubblica (la cui prima edizione è del 2004) è rappresentativo dello sforzo di considerare attuali “le idee di fondo che costituiscono il patrimonio costituzionale” e di non considerare anziana e pensionabile la stessa .
La scomparsa dei soggetti politici individuali e collettivi che avevano dato vita alla Costituzione aveva già posto problemi negli anni Novanta. Oggi il modificarsi veloce del panorama politico-partitico nell´ambito di un contesto europeo e internazionale post-1989 pone problemi di tenuta di alcune scelte e di alcune interpretazioni che per molti anni abbiamo ritenuto non controvertibili. Il rapporto tra Costituzione materiale e Costituzione formale ( categorie che nonostante le cautele di Livio Paladin e dello stesso Onida alcuni di noi persistono ad utilizzare nell´ambito della lezione mortatiana ) impone di verificare il grado di elasticità del testo costituzionale vigente ed i pericoli di rottura dello stesso . Nel 2006 il Corpo elettorale è sembrato più equilibrato del suo ceto politico . Dalla lezione di oggi speriamo che la lampada di Valerio Onida ci dia i lumi necessari per i passi futuri.