Care sorelle, cari fratelli,
Mario Galizia riceve in questa Cappella universitaria il saluto della fede e lo assume qui perché radicato nell’Università di Roma “La Sapienza” da circa sessanta anni.
Vi confesso che in questa occasione mi è difficile parlare di Mario Galizia senza emozionarmi.
Dichiaro a Voi la mia debolezza e sono debole perché lo seguo da più di quaranta anni, da quando l’ho incontrato nelle aule dell’Ateneo ticinense, ovvero l’Università di Pavia, scandendo tutte le tappe successive .
Rimedio in maniera solo apparentemente impersonale, facendo riferimento anche a ciò che scrissi nella proposta di emeritato nell’ormai lontano novembre 1997 ed avvertendovi che la vicenda di Galizia è esemplare di una generazione, quella che ha caratterizzato la transizione dal fascismo alla Repubblica, e di una famiglia borghese, in cui i valori dello Stato liberale risorgimentale si sono progressivamente aperti a quelli dello Stato democratico e costituzionale di massa.
Nato a Napoli il 14 novembre del 1921 da Vincenzo(magistrato e poi primo presidente della Corte di Cassazione ) e da Gina Baldi originaria di Poppi nel Casentino, Mario Galizia si laureò con 110/110 e lode in Giurisprudenza nel 1942, discutendo nella Facoltà giuridica fiorentina una tesi in Diritto amministrativo (La teoria degli organi dello Stato) con Silvio Lessona , da cui fu subito nominato assistente . Nipote di due caduti nel primo conflitto mondiale (Alberto Galizia, docente nell’Università di Napoli, e Raffaele Libroja, medaglia d’oro della cavalleria italiana), volontario di guerra (Divisione “Ariete”) e partigiano combattente come il fratello Paolo caduto eroicamente per la liberazione di Firenze, dal 1944 Galizia divenne assistente di Piero Calamandrei e incaricato di Diritto amministrativo nell´Ateneo fiorentino.
Magistrato ordinario dal 1946 , collaborò alle riviste il ponte e il politecnico .Libero docente in Diritto costituzionale nel 1958 (e poi incaricato a Siena),iniziò da quell´anno la sua collaborazione con Costantino Mortati, che prima gli chiese di appoggiare la docenza presso la Facoltà di Scienze politiche di Roma “La Sapienza” e poi di divenire suo assistente di studio presso la Corte costituzionale.
Vincitore del concorso a Cattedra per il Diritto costituzionale comparato nel 1964, lasciò la magistratura come consigliere d´appello distaccato presso la Corte di Cassazione per la Facoltà di Scienze politiche di Pavia (Istituzioni di diritto pubblico), per poi essere chiamato nel 1970 nella Facoltà di Giurisprudenza di Firenze (Diritto costituzionale).Dal 1974 sino al 1997 è stato ordinario di Diritto costituzionale italiano e comparato nella Facoltà di Scienze politiche dell´Università di Roma “La Sapienza”.
L´ attività scientifica di . Mario Galizia si segnala per la profondità, l´originalità e la continuità degli apporti forniti al Diritto costituzionale nell´arco di più di sessanta anni.
Sin dalle sue due prime monografie (La teoria della sovranità dal medioevo alla Rivoluzione francese,Milano,Giuffrè,1951; Scienza giuridica e diritto costituzionale ,Milano ,Giuffrè,1954) si è evidenziato il peculiare taglio metodologico adottato da Mario Galizia, il quale – pur attento alla specificità disciplinare – ha espresso anche un´apertura di interessi e di apporti che la traguardano. Un simile taglio, non comune nel panorama della dottrina costituzionalistica del periodo, ha permesso a Galizia di fornire apporti estremamente originali dal punto di vista dell´analisi positiva, come risulta dalla ricerca sul rapporto fiduciario operata nel 1954.
La peculiarità dell´apporto di Mario Galizia al Diritto costituzionale si concentra nella sua apertura alla storia, frutto di un forte impegno civile, senza tradire la specificità disciplinare. Il volume di Studi sui rapporti tra parlamento e governo che ha avuto più edizioni (ultima Milano,Giuffrè,1972) e il lungo saggio su Profili storico comparativi della scienza del diritto costituzionale (in “Archivio Filippo Serafini”,1964) costituiscono due classici per i costituzionalisti, per gli storici del diritto e delle istituzioni, così come le numerose “voci” sull´ Enciclopedia del diritto, che si sono susseguite in forma quasi monografica durante gli anni Sessanta e Settanta e che dimostrano una singolare apertura per il mondo delle scienze politiche.Studioso raffinato ed enciclopedico ,è stato considerato per i suoi scritti sull´ Inghilterra del Settecento(in Studi Esposito) ,su Carrè de Malberg (in Quaderni fiorentini) e sull´anarchismo (in Studi Tosato) il massimo esponente vivente dell´indirizzo storico costituzionale in Italia .In questa prospettiva, già negli anni Ottanta, egli ha aperto la strada agli studi sulla dottrina costituzionalistica negli anni Venti e Trenta (si v. in particolare il saggio su Vincenzo Zangara e ,poi, le monografie sugli anni formativi di Carlo Lavagna e sulle letture giovanili di Costantino Mortati).Se negli anni Sessanta la sua voce sull’Enciclopedia del diritto sulla storia del diritto Costituzionale( pubblicata accanto a quella classica di Mortati) evidenziava ancora una posizione volta a non accentuare il coinvolgimento della dottrina costituzionalistica italiana nell’esperienza autoritaria a tendenza totalitaria, la ricerca successiva – a partire dalla fine degli anni Settanta- ha sempre più accentuato lo scavo del nesso di continuità rottura tra fascismo e democrazia, fino a divenire una riconsiderazione scarnificante della posizione dei Maestri nell’ultimo volume uscito quest’anno.
In questa specifica prospettiva di ricerca storico – costituzionale Mario Galizia ha provveduto a raccogliere gli scritti di Mortati (Milano,Giuffrè,1972) e a curare i volumi su Il pensiero giuridico di Costantino Mortati (con P.Grossi,Milano,Giuffrè,1990), Il pensiero giuridico di Egidio Tosato (Milano,Giuffrè,2007) e Le forme di governo nel pensiero di Costantino Mortati(Milano,Giuffrè,1997), e gli Appunti sugli anni della guerra del fratello Paolo (2013).
Fondatore e direttore del Centro di studi di storia costituzionale Costantino Mortati presso la Facoltà di Scienze politiche di Roma “La Sapienza”(oraDipartimento), cui ha donato la biblioteca avuta in eredità dal Maestro Costantino Mortati, Mario Galizia ha diretto gli Annali del Centro stesso ,pubblicati da Giuffrè, che – oltre opere collettanee – ha stampato monografie di giovani affermati studiosi.
Proprio nel rapporto con i giovani , nella dedizione agli studi e agli studenti si rivela l´ultima sfaccettatura della personalità di Mario Galizia, sempre attivo nella didattica e nella formazione come dimostra la funzione da lui svolta per dodici anni come coordinatore del Dottorato in Teoria dello Stato e istituzioni politiche comparate e la partecipazione ad innumerevoli commissioni di concorso.
Avremo tempo per ricordarlo adeguatamente nelle sedi opportune ed in particolare nell’ambito della Fondazione che ha indicato di istituire, pubblicando la messe di scritti inediti tra cui tre monografie su Costantino Mortati , su Egidio Tosato e su Bruno Leoni .
Ma il tema del suo rapporto con i giovani e con gli allievi, che ha sempre promosso e stimolato e con cui ha avuto sempre un rapporto preferenziale, mi precipita nell’ambito di una analogia conclusiva.
Nel 1939 venne prodotto il film Goodbye, Mr. Chips, che fruttò a Robert Donat il premio Oscar per l’interpretazione. Il protagonista di questa pellicola (il professore Charles Chipping), alla fine della sua esistenza ripercorre i grandi eventi da lui vissuti dal momento in cui divenne insegnante nel Brookfield College e quando, sul letto di morte, qualcuno che non lo aveva conosciuto commenta che lui era sempre stato solo, lui stesso lo redarguisce sul fatto che solo non lo era mai stato e che in realtà la sua famiglia erano stati proprio gli allievi del Brookfield e le persone che lo avevano accompagnato
Così è stato anche per Mario Galizia.
“Lux lucet in tenebris”
FULCO LANCHESTER